I percorsi riabilitativi e di accoglienza nelle Residenze Terapeutiche

Molti anni sono passati dalla istituzione delle Residenze Terapeutiche quali quelle delle comunità.
Terminato il periodo di rodaggio nella fase di organizzazione delle strutture che rimandano ad una dimensione familiare, le case di accoglienza utili per il periodo di cura, vengono meno.
Non sempre i pazienti sono in grado di rientrare al proprio domicilio per una mancazza organizzativa da parte della "istituzione".

Benchè nel lavoro di recupero i pazienti sono stati coinvolti nella gestione della casa e invitati a intervenire in tutte le attività che la riguardano, nella cura degli spazi di vita comune. Nella programmazione si è favorita una responsabilizzazione, l'acquisizione di gradi di autonomia all’interno di un contesto protetto, questo non è bastato per completare il percorso terapeutico che permettesse agli ospiti di rientrare nel proprio ambiente familiare.

 

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NO A TUTTE LE GUERRE

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella rivolgentosi agli astanti in occasione delle Celebrazioni per la Giornata delle Forze Armate a Roma il 4 novembre 2018, disse: "VIVA LA PACE".   Che belle parole!.
Non ci può essere Pace se nel nostro cuore albergano collera e odio.
Il mondo ottiene la Pace quando ognuno si adopera a limitare l'ingiustizia e a superare il divario sociale che crea aree di povertà e di disagio. Ci vuol poco per cominciare.     Mi viene in mente la favola del Colibrì.
"Un giorno scoppiò un grande incendio nella foresta e ognuno fuggi per mettersi in salvo.     Un colibrì andava con coraggio verso le fiamme. Gli venne chiesto: Cosa fai? Il colibrì rispose: “Vado al lago, per raccogliere acqua nel becco da buttare, sull’incendio”.   Tutti risero dicendo: " Non crederai di poter spegnere un incendio con quattro gocce d’acqua!?”   Al che, il colibrì concluse dicendo: “Io faccio la mia parte”.

 

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(Autorizzazione Tribunale di Foggia n. 2/98 del 9 aprile 1998)

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